… a un millimetro forse meno dalla luce

poesia di Davide Rondoni

La materia della materia, Joan
sta a un millimetro
forse meno dalla luce
delle tue mani,
l’anima della materia impazzisce segreta
e canta, mare lontano che si frange
nei riflessi prigionieri del tuo vetro,

la materia piange, Joan,
ride, senti ? Il tuo cuore
quanti secoli ha?

di che materia è? Di foglie,
piccoli bambineschi pezzi di legno,
sassi, frutti, nobiltà feriali,
vetrate che hanno veduto troppo
e sguardi che reiniziano nelle albe
sui tuoi crinali…

La materia brucia, amico,
senti ? ardono i petti
dei tuoi ragazzi, le loro fughe
le loro infinite morti e i sorrisi
tagliati da che angeli improvvisi…

Di notte nei tuoi scaffali, nei tuoi hangar
le materie sognano

si mettono in moto i loro segreti motori
le costellaziomi si stupiscono,
i capannoni mormorano musica

lì senti Joan ? dove siamo finiti
con la nostra povera arte
questa cosa lieve, cosa rapace…
nella materia infinita dell’uomo
suo grido che non ci dà pace –

ci è stata data, fratello, una parte

scheggiare il volto chiuso del mondo
opporre materia alla dura materia della morte
con l’allegria di chi non ha niente
di chi considerano un perdente…

Non vedono, non possono vedere
come restiamo con i cuori di vetro
le mani d’aria, mani d’oro
aperte verso il cielo, in certe sbranate
luminose sere…

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